<div style="background-color: none transparent;"><a href="http://www.agenparl.it" title="Agenparl News Widget">Agenparl News Widget</a></div>
giovedì 25 aprile 2024 | 02:07
 Nr.11 del 14/05/2007
 
 Prima pagina
 Valtrompia
 Gardone V.T.
 Lumezzane
 Attualità
 Viaggi e Turismo
 Sport
 Inserzioni
 Edizioni precedenti
 Informazioni
 Contattaci
 Home page








DIRETTORE RESPONSABILE
Piero Gasparini
e-mail: direzione


REDAZIONE:
e-mail: redazione
Via San Carlo,5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473


SEGRETERIA:
e-mail: segreteria


GRAFICA:
ACV – AGENZIA GIORNALISTICA E PUBBLICITARIA
e-mail: grafica




PUBBLICITÀ:
La raccolta è affidata alla ACVPG
Via San Carlo, 5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473 –
E-mail: ACVPG





La solidarietà in viaggio verso Gomel
Prima di partire per questo lungo viaggio, della durata di due giorni e mezzo, avevamo nel cuore i “nostri” bambini bielorussi che ospitiamo nei mesi estivi


  



  



  


“Prima di partire per un lungo viaggio…”: questo ritornello famoso di una canzone di Irene Grandi potrebbe calzare a pennello come colonna sonora del nostro viaggio attraverso mezza Europa a bordo di un camper con destinazione Gomel, seconda città della Bielorussia.
E tutto è nato da quel “maledetto” 26 aprile 1986 quando all’una e ventitre di una notte come tutte le altre avviene l’esplosione del reattore n° 4 della centrale di Chernobyl. Tutta la zona che, allora era ancora Russia, fu irrimediabilmente contaminata da quelle fortissime radiazioni. Sono trascorsi tanti anni, per noi personalmente è un lontano ricordo, ma certo non per le popolazioni locali. Anche se ora Chernobil è in Ucraina, una delle zone più colpite e che risente ancora tutt’oggi delle conseguenze di quel gravissimo incidente è proprio la regione di Gomel che si trova in Bielorussia, per intenderci quella che viene anche più comunemente chiamata “Russia Bianca”.
L’Associazione di cui facciamo parte si chiama “Comitato di accoglienza bambini bielorussi Valtrompia e dintorni” e si propone di far trascorre qui in Italia un periodo di almeno un mese ai bambini di queste zone. Questi, infatti, grazie alla permanenza in un ambiente non contaminato riducono, con questo soggiorno, almeno del 50 % la presenza nel loro organismo del cesio-137 abbassando così la probabilità di contrarre malattie - dovute al contatto con l’ambiente radioattivo o all’ingerimento di cibi contaminati - quali i tumori, le leucemie ed altre malattie ematiche.
Perciò con la voglia di vedere i nostri bambini e anche di toccare con mano la vita in Bielorussia siamo partiti l’11 aprile con il nostro camper sul quale hanno trovato posto Carlo, Evelina, Carla, Luciano e Arialdo e ci siamo riuniti ad altri 17 camper formando così un lungo convoglio umanitario organizzato dalla HELP FOR CHILDREN di Brescia.
Dopo più di due giorni nel corso dei quali abbiamo dovuto affrontare le difficoltà burocratiche e i tempi assurdi della dogana bielorussa siamo giunti a Gomel. Questo sforzo è stato però subito ripagato nei giorni seguenti allorché abbiamo potuto vedere la gioia di tutti quei bambini e delle loro famiglie quando ci vedevano arrivare con il nostro camper. Naturalmente oltre la gioia di incontrare i nostri piccoli amici, lo scopo del viaggio è stato quello di portare aiuti di tipo alimentare e non, alle famiglie più bisognose ed in particolar modo a quelle dei villaggi fuori dalla città che vivono esclusivamente di campagna e dove il lavoro manca. Abbiamo portato anche aiuti all’Istituto delle suore di Madre Teresa di Calcutta che già da anni sono presenti in queste zone, abbiamo scaricato un TIR proveniente dall’Italia, pieno di aiuti frutto della solidarietà di molti, abbiamo potuto anche entrare in un orfanotrofio (rimarchiamo il fatto che prima di poter vedere i bambini ci hanno fatto attendere due ore senza darci nessuna giustificazione sull’attesa).
È stato un viaggio indimenticabile, ricco di esperienza e che ci ha lasciato sicuramente la voglia di tornare per contribuire a dare la nostra piccola mano alla risoluzione delle tante situazioni che si aggiungono al problema delle radiazioni, quali l’alcolismo diffusissimo in Bielorussia, la mancanza di lavoro e le conseguenti ristrettezze economiche, tristi realtà che sarebbe anche lungo sintetizzare ed esprimere in poche righe…
Ma possiamo dire che anche chi non ha avuto la fortuna di partecipare a questo viaggio, può aiutare i bambini bielorussi anche stando a casa propria, ospitandoli con un contributo per le spese del viaggio aereo nei mesi di luglio e agosto oppure nel periodo natalizio.

Per informazioni basta contattare – se volete - la redazione del giornale o direttamente ancora meglio la Sig.ra Evelina (responsabile del Comitato accoglienza bambini bielorussi per la nostra zona) al numero 338 / 8027345 anche solo per chiedere maggiori informazioni o dettagli.

Vogliamo dire a tutti coloro che decideranno di provare l’esperienza di ospitare un bambino/a bielorusso che non solo faranno trascorrere loro una bella vacanza nel nostro paese ma soprattutto daranno ai piccoli la miglior medicina che possano ricevere quale l’aria, l’acqua e il cibo dell’Italia e la vacanza rappresenterà un’importante esperienza d’intercultura, di conoscenza delle altre realtà, un’occasione d’arricchimento umano innanzitutto per i nostri bambini e ragazzi.
La vostra casa si trasformerà nella più grande fabbrica d’amore, solidarietà e condivisione che sia mai esistita.

Carlo Riga


VALTROMPIASET certificata al Tribunale Ordinario di Brescia n° 41/2006 del 23/11/2006  -  Sito internet realizzato da InternetSol di Comassi Luca