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sabato 18 maggio 2024 | 23:25
 Edizione del 16/12/2011
 
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IO SONO IL PADRONE…



  


Non so se ciò che scrivo potrà interessare, potrà essere scomodo sotto molti punti di vista. Ma io provo comunque a sottoporre alla vostra attenzione una problematica che riguarda me, il mio lavoro e credo il lavoro di molti operai delle piccole aziende valtrumpline.
In questo periodo di stagflazione, e con tutti i conseguenti problemi legati al mondo del lavoro tutti devono un po' adattarsi alle esigenze lavorative del momento. Succede però che in alcune aziende questo adattarsi diviene una sorta di ricatto, una schiavitù, un’alienazione nei confronti dei titolari: richieste di prestazioni particolari; divieti assurdi, come quello di non andare in bagno; richieste di mettere in difficoltà altri dipendenti ritenuti "scomodi" o non nelle grazie del padrone; questo e molto altro sotto il ricatto di un licenziamento.
Inoltre con il sistema famigliare mononucleare venutosi a creare ai giorni nostri la probabilità che a subire queste violenze siano donne sole con magari un mutuo (o affitto) da pagare e dei figli a carico si fanno maggiori.
Chi può ribellarsi a questi maltrattamenti? Facile pensare ad una denuncia o ad un intervento sindacale, ma il posto di lavoro poi chi può garantirlo? La risposta è nessuno, il potere in mano a questi "dei" del lavoro è troppo grande e chiunque tenti di opporsi ne paga le conseguenze perdendo il posto (non è così difficile come tutti dicono).
Perdere un lavoro oggi può avere conseguenze catastrofiche, quindi siamo costretti ad accettare qualsiasi compromesso pur di lavorare, ma non in televisione o per far carriera, bensì per produrre per 8/9 ore al giorno dei particolari a delle macchine. Macchine che non sono dotate dei minimi requisiti di sicurezza; sono, infatti, frequenti gli infortuni, ma sempre sotto la "spada di Damocle" del licenziamento vengono insabbiati per non creare guai al padrone. Aggiungiamo che non sempre esiste un impianto di riscaldamento e in inverno si lavora anche a 2-3 gradi. Guai però a lamentarsi di qualcosa, la risposta è sempre la solita: "Io sono il PADRONE e qui decido io, se non ti va bene quella è la porta". Tutti conoscono la Val Trompia, la zona più industrializzata d' Europa, ma nessuno conosce le piccole realtà che si celano dietro a questo impianto.

Cordiali saluti da un lavoratore che per essersi rifiutato di scendere a compromessi indegni perderà tra poco il suo lavoro dopo ben 10 anni di umile servitù.

Micael Moon
(dal mondo di Facebook)


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