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venerdì 19 aprile 2024 | 11:05
 Edizione del 09/02/2015
 
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Oscar Giazzi conquista l’Antartide
Agli occhi di tanti potrebbe essere un eroe, il giovane milanese trapiantato in Franciacorta che ha percorso la maratona lunga 100 km in Antartide, l’Antartic Ice Marathon & 100 km è in realtà un autodidatta con la passione per la corsa
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Oscar Giazzi conquista l’Antartide
( VERSIONE TESTUALE )

Proprio così, la storia di Oscar Giazzi come corridore è iniziata cinque anni fa, quando ha intrapreso la passione per i percorsi su strada. Nessun allenatore, ma solo delle tabelle scaricate da internet, che poi Oscar ha fatto sue, lo hanno portato a sviluppare tecnica e resistenza tanto da ottenere un ottimo risultato nella maratona fra le più difficili al mondo, nella quale è arrivato secondo. La Antartic Ice Marathon è stata un’esperienza appagante ed unica nella vita di Giazzi, un’avventura che lo ha messo a stretto contatto con la natura estrema, che gli ha regalato emozioni fortissime e che lo ha assorbito: temperature fredde, vento e cambiamenti climatici repentini. Durante la gara, infatti, l’atleta ha sopportato temperature che arrivavano a -27°C percepiti, ha affrontato una bufera di neve ed è resistito ai -30°C effettivi, nella parte di tragitto all’esterno del ghiacciaio. Il freddo può essere un grande nemico anche per il più allenato dei corridori, ma Oscar Giazzi afferma di averlo affrontato con naturalezza. È lui stesso che dice di adorare il freddo, e di soffrire molto quando si trova a percorre maratone con temperature che superano i 10-15°C. La sopportazione del freddo è quindi una cosa soggettiva, e non si è mai abbastanza preparati ad affrontarlo, semplicemente bisogna esserne predisposti. Il successo in Antartide, però, non è per Oscar Giazzi un semplice traguardo, ma il conseguimento di uno dei tanti obiettivi che si è dato per il futuro. Nel prossimo avvenire, Oscar ha infatti intenzione di dedicarsi a maratone “standard” ed a gare di ultra trail sulle montagne lombarde e sulle colline toscane, che offrono percorsi lunghi e non particolarmente faticosi. La sfida più grande lo aspetterà nel 2016, anno in cui la sua meta sarà il nord del Cile, più precisamente San Pedro de Atacama, zona vulcanica, dove percorrerà la Volcano Marathon, maratona classica lunga 42 chilometri, con la particolarità di avere luogo a quota 4.500. La sfida sarà capire cosa vuol dire correre a quest’altitudine con discrete difficoltà respiratorie, ma certamente l’eroe dell’Antartide ci stupirà. (Elicia Baresi)


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