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 Edizione del 19/11/2015
 
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La mela rosa
Al “Festival dei saperi e dei sapori della mela rosa dei monti Azzurri” si è svolto a Monte San Martino (Macerata) un interessante convegno
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La mela rosa
( VERSIONE TESTUALE )

Il tema del convegno è stato “La mela rosa e l'apicoltura marchigiana” considerata non a torto una vera e propria risorsa per le aree montane.
La manifestazione promossa dall'Unione Montana dei Monti Azzurri, in collaborazione con il Comune di Monte San Martino, ha richiamato una vera e propria folla di appassionati e di operatori attratti, oltre che dall'evento, anche dal fatto che la località che sorge su un'altura a strapiombo sul fiume Tenna, offre al visitatore un meraviglioso paesaggio cui fanno da sfondo i Monti Sibillini ed i Monti Azzurri, ed un'accoglienza di tutto rispetto sia in fatto di ospitalità nei numerosi agriturismi, sia per la rinomata buona tavola.
La “mela rosa” è piccola e di forma irregolare, ma nutriente, gustosa, sana e genuina. È così chiamata per la colorazione che assume quando è matura e il profumo di rosa quando è in fiore. Si tratta di uno dei frutti “antichi” dell'entroterra marchigiano che, in questi ultimi tempi, dopo la sua riscoperta, sta incontrando un vero e proprio successo commerciale. È quello che abbiamo potuto constatare direttamente visitando aziende agricole del luogo, come la “Gobbi” che già nel 1993, con l'ausilio e l'esperienza dell'Ente di Sviluppo delle Marche e dell'Università di Ancona, ha impiantato un frutteto per la produzione di mele di qualità e recuperare biotipi di mela rosa e mele antiche in via di estinzione. Molto interessante anche la visita alla non lontana azienda agricola “Pietrara” che a causa della ridotta superficie, ha puntato piuttosto che alla quantità alla qualità dei prodotti, per cui sono state scelte quelle coltivazioni che più si avvantaggiano del particolare ambiente, come la mela e l'ulivo, nonché per l'allevamento delle api.
Giampiero Feliciotti, Presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, della cui preziosa assistenza abbiamo potuto approfittare non ha mancato, fra l'altro, di farci assaggiare alcuni piatti locali particolarmente gustosi, piatti che al Ristorante dei Priori ha preparato in cucina Angelica, mentre Antonio ed Andrea ci hanno assistito in sala.
Una notizia che ci ha incuriosito è stata quella della presenza residenziale di molti venuti da altre regioni e dall'estero. Ad esempio nell'Agriturismo dove abbiamo soggiornato i proprietari, Antonella e Peter, sono qui giunti da molti anni dall'Alto Adige. Infatti lei è di Bolzano e lui di Appiano.
Insomma, venire a Monte San Martino equivale ad un invito alla riflessione. Significa se non proprio un ritorno alle origini, respirare finalmente una boccata d'ossigeno, lontani da ogni tipo di inquinamento.
Angelo Lo Rizzo


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