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 Nr.16 del 25/06/2007
 
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SALVADOR ALLENDE LA VITTIMA DESIGNATA



   Salvador Allende alla Moneda (foto Gian Butturini - 1973)


Anche in Cile la crisi mondiale del ’29 fece sentire i suoi contraccolpi. Da nord a sud, migliaia di disoccupati ed affamati, si riversarono nella capitale. La dittatura di Ibanez rispose con una dura repressione. Quando gli studenti occuparono l’edificio centrale dell’università del Cile, Salvador Allende era tra i dissidenti e venne arrestato insieme a centinaia di lavoratori e di studenti.
Allende aveva la ferma convinzione che la diversità umana potesse trovare espressione in molti partiti di sinistra sotto il comune denominatore dei tre ideali della Rivoluzione Francese: Libertà, Uguaglianza, Fraternità. L’impegno di Allende fu caparbio e continuo nella difesa dei diritti umani, e nell’idea, che solo lavorando uniti, i socialisti, i comunisti, i radicali, avrebbero raggiunto gli obiettivi di giustizia sociale e di re-distribuzione della terra. Fu in occasione delle elezioni presidenziali del ’64 che gli Stati Uniti, tramite la Cia, misero in moto la macchina d’intervento
politico in Cile, obiettivo: impedire la vittoria del candidato Salvador Allende.
Si sa da sempre che a certe piante non è possibile crescere nei cortili dello zio Sam, come all’America piace chiamare la sua propaggine a sud. Gli archivi declassificati rivelano che Nixon disse al suo gabinetto che aveva deciso di “fare tutto il possibile per danneggiare Allende e farlo cadere”. Lo disse quando Allende era al governo da due giorni. Il 9 novembre del 1970, (Allende era da cinque giorni alla Moneda) Henry Kissinger distribuì il memorandum 93. Soggetto: Politica verso il Cile. Lo potranno vedere, senza però poterlo fotocopiare, solo il segretario di Stato, il ministro della Difesa, il direttore della Cia e il direttore dell’Ufficio Emergenze.

Vediamone i passaggi chiave:
- Evitare di dare al governo Allende elementi di supporto che gli permettano di ricevere appoggio interno e internazionale per il consolidamento del regime;
- Bisogna compiere sforzi vigorosi per assicurarsi che altri governi dell’America Latina si rendano conto dell’opposizione degli Stati Uniti al consolidamento di uno stato comunista in Cile, ostile agli interessi degli Stati Uniti;
– Bisogna avviare consultazioni private con governi importanti dell’America Latina, soprattutto l’Argentina e il Brasile, per coordinare gli sforzi contro le iniziative del Cile che possano essere contrarie ai nostri reciproci interessi;
– Bisogna intraprendere azioni per escludere, in tutti i campi possibili, futuri aiuti finanziari o garanzie per gli investimenti privati americani in Cile;
- Si deve esercitare la massima influenza sulle istituzioni finanziarie internazionali per limitare crediti e altri aiuti finanziari al Cile.

Quella appena citata, è solo una piccola parte del memorandum 93. Pochi giorni dopo Henry Kissinger preparò una breve relazione per il presidente Nixon, in cui delineò i cinque punti chiave del complotto contro il presidente Allende. Così scriveva Kissinger:
1. Azione politica per dividere e indebolire la coalizione di Allende.
2. Mantenere e ampliare i contatti con i militari cileni.
3. Offrire appoggio a gruppi e partiti politici d’opposizione non-marxisti.
4. Aiutare alcuni periodici, e utilizzare altri mezzi di comunicazione in Cile che possano criticare il governo di Allende.
5. Utilizzare mezzi di comunicazione selezionati (in America Latina, Europa e in altre parti) per mettere in evidenza la sovversione del processo democratico da parte di Allende e l’intervento dei governi di Cuba e dell’Unione Sovietica in Cile.

Unire la sinistra era il sogno di Allende, e ciò avvenne in due occasioni: La prima, per celebrare la sua vittoria la notte del 4 settembre 1970, la seconda per piangere la sua morte l’11 settembre del 1973.
Scriveva di lui Padre Davide Maria Turoldo: “Altri diranno se ha saputo o meno reggere le sorti dei poveri come voleva; altri verranno (i soloni!) a dire dove e perché abbia sbagliato; e magari dietro le loro dotte analisi, nasconderanno gli alibi delle loro responsabilità e dei loro tradimenti. Questa è una faccenda che non deve turbare. Ciò di cui tutti i poveri devono essere grati, è che un uomo è morto per loro, per la loro causa. Né si creda, a quanti diranno che il potere lo aveva sedotto, perché lui, così aristocratico e signorile e affascinante, aveva mille altri modi e altre vie per raggiungere molto prima, e mantenere poi, un potere che, in fine, era perfino facile conquistare. Bastava appunto mettersi con i forti, bastava mettersi dalla parte del Dio della terra, il quale “tutti questi regni ti darà, se inginocchiato tu lo adorerai”. La cosa rara è precisamente questo non inginocchiarsi che segna l’abdicazione dell’uomo, di ogni uomo; la cosa rara è questa scelta, che è scelta cristiana. Io ricorderò sempre la risposta che diede ad una mia domanda precisa sulla sua fede, fattagli in quel palazzo della Moneda che diventò la sua tomba. Mi rispose. “Altri credono che l’ideale sia la potenza, la ricchezza, il progresso puramente tecnico ed economico o altro del genere.
Noi invece crediamo prima di tutto nell’uomo, e qui non si può prescindere dal cristianesimo, il cristianesimo ci deve aiutare”.
Egli poteva andare contro l’uomo, bastava che l’avesse voluto; ma nel suo caso era andare contro il povero, contro l’operaio, contro l’uomo che voleva liberare, perciò ha perduto, o meglio, ha preferito la morte. Altri … “Hanno ucciso un uomo.\ Cieca la mano che uccide.\ Cadde ieri \ ma il suo sangue \ già oggi stesso s’innalza”.

SALMODIA PER IL CILE


Allende è stato ucciso alle spalle:
i potenti sono sempre gentili,
gentili, invisibili onnipresenti.

Se vuoi liberare i poveri
non avrai una notte sicura,
e il giorno sarà come la notte.

Se ti metti dalla parte dei poveri,
ogni pezzo di pane può essere veleno
e sarai come loro, sempre più solo.

Né mai sapremo da chi sarai ucciso:
ma da anni era già ucciso,
Allende era ucciso da sempre!

Questo cantate cileni,
i pochi che resterete vivi,
che vorrete credere ancora.

Cantatelo dal ventre delle vostre miniere,
cantatelo dal nord alla Terra del fuoco,
gridatelo dalle gole inviolate delle Ande:

I poveri non hanno speranza,
non possono avere speranza,
il Dio della terra non è con i poveri!

Non c’è rivoluzione senza fucili.
Non ci sono vie pacifiche per i poveri,
voi dovete essere uccisi.

Il Sistema ha sempre ucciso,
le “vie pacifiche” sono dei ricchi!
E la “sinistra” non ha che parole!

Allende ha commesso un errore:
ha scelto la via impossibile,
ha tenuto fede alla ragione.

O bianchi o negri che siete,
poveri di tutta la Terra,
sarà così per sempre?

Cantatelo a tutto l’oceano
lungo i cinquemila chilometri,
sotto la luna ferma delle Ande.

Sulle sponde pietrose del vostro mare
è stata uccisa l’ultima speranza:
solo se uccisi sarete liberi?


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