<div style="background-color: none transparent;"><a href="http://www.agenparl.it" title="Agenparl News Widget">Agenparl News Widget</a></div>
mercoledì 24 aprile 2024 | 21:23
 Edizione del 21/06/2016
 
 Prima pagina
 Valtrompia
 Miss Valtrompia
 Cooperativa l'aquilone
 Gocce di storia
 Armando Dolcini
 Associazione Artigiani
 CareDent
 Attualità
 Carta sprecata
 Inserzioni
 Edizioni precedenti
 Informazioni
 Contattaci
 Home page








DIRETTORE RESPONSABILE
Piero Gasparini
e-mail: direzione


REDAZIONE:
e-mail: redazione
Via San Carlo,5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473


SEGRETERIA:
e-mail: segreteria


GRAFICA:
ACV – AGENZIA GIORNALISTICA E PUBBLICITARIA
e-mail: grafica




PUBBLICITÀ:
La raccolta è affidata alla ACVPG
Via San Carlo, 5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473 –
E-mail: ACVPG





Gocce di storia
ricerche e proposte di tradizioni e cultura locale a cura di Ados Fiordeo Sedaboni
Leggi l'articolo completo in forma testuale ( clicca qui )



Gocce di storia
( VERSIONE TESTUALE )

Per la fabbrica di una “calchera”

1688 luglio 10

Poiché si vuole fabbricare una “calchera “ da calcina da parte di Pietro paolo Richiedei, Gabriele Bernardelli e Giacomo Amadoni di Lavone, essi danno l’incarico “di cavar sassi et pietre” a DomenIco fu Gian Antonio Porteri e a Giuseppe fu Andrea Fada di Lavone. Questo lavoro poi devono farlo “in boma et laudabile forma, conforme si costuma et usa in simili fabriche di calchera et cominciar la settimana prossima futura a lavorar come sopra di modo che detta calchera possi esser cotta per tutto il mese di luglio corrente. Il tutto viene concordato al prezzo di mercato di 103 berlingotti.


Una controversia tra Pezzaze e Bovegno per il taglio di legname

1690 ottobre 23

Il 23 ottobre 1690 “essendo nella Caminata delle case della Chiesa della Beata Vergine Maria di Bovegno in contrada della Croce sita però sul terreno di Pesaze”
Alla presenza di numerosi testimoni di diversa provenienza, viene stipulato un compromesso tra la comunità di Bovegno e quella di Pezzaze a proposito delle “legne tagliate et abrusciate dall’incandori o lavoranti” del comune di Pezzaze nella pezza di terra boschiva in contrada “de Bercezi sino nel Valsello di Boveno” ai confini tra i due Comuni e quello di Marmentino. Bovegno chiede il risarcimento dei danni provocati sul territorio, ma Pezzaze rifiuta di acconsentire alla richiesta perché sostiene che il taglio del legname c’è stato, ma bensì sul proprio territorio, nella “Valle del Barcolo”. Per porre fine alla spinosa controversia, i regenti delle rispettive Comunità decidono di ricorrere ad un compromesso: la nomina di due periti, arbitri della questione, con riserva di eleggere un terzo in caso di bisogno. Così vengono eletti Nazzaro Margaritta di Collio per il Comune di Bovegno e Giovan Battista Badilari d’Inzino per quello di Pezzaze.

Vendita di una fucina in Mondaro

1691 giugno

In Inzino, nlla contrada di Malpasso, presenti Paolo fu Francesco Sabatti,”ministrale” e Francesco Marchi, figlio del notaio Simone, mastro Gian Battista fu Pasino Bontacchio di Pezzaze e ivi abitante il promo giugno 1691 vende al compaesano messer Nicolò fu Francesco Bernardelli l’edificio della sua fucina “murata et cupata” compresi il “medale”, il carbonile, il maglio, la ruota, il sopione” e il pistone, in Mondaro, “alla Morina”, che ad est confina col predetto torrente e dalle altre parti lorenzo “Trinchiale”, uno Zilberti, Valerio Sedaboni e i fratelli Richetti, al prezzo di piccole lire 2204 secondo la stima definita dal “maestro perito” Andrea Amadini di lavone il 31 maggio precedente. Il compratore versa lire 700, impegnandosi a pagare il rimanente nell’arco di cinque anni, con l’interesse del 4 per cento e a versare a richiesta del Bontacchio dalle 50 alle 200 lire planet.

Lite con un Sedaboni

1695 luglio 3

Il Comune dà facoltà al proprio “ Procuratore “ di far causa a Giampietro Sedaboni con il quale è in lite per l’ingresso “ nel luogo della Saruga.

Lomicidio di un giovane

1695 luglio 23

Giuseppe, figlio di Michele Tanghetti della Pieve di Bovegno, viene ucciso nella parrocchia di Lavone, all’età di 18 anni; la sua sepultura viene concessa “ ex charitate” nella tomba dei fratelli (“scolariorum”).

La folgore che uccide

1703 maggio 26

Salvatore figlio del defunto Filippo Moratti (“de Moratis”), originario della valle camonica,dopo aver condotto le pecore sui monti per l’alpeggio estivo, giunto al monte detto prato nuovo, in territorio di Pezzaze, precisamente nella località detta “Savorit” o “Piculcia” (Pigulse), ed avendo ivi pernottato sotto un abete, viene colpito alle 5 del mattino da un fulmine e perde la vita all'età di 50 anni. Muore con lui una parte del suo gagge, composto da 377 pecore, tre capre e due cani. Lo sfortunato pecoraio viene trasportato a Mondaro e il giorno 27 maggio prima del vespro, viene sepolto nel cimitero di Pezzaze.


VALTROMPIASET certificata al Tribunale Ordinario di Brescia n° 41/2006 del 23/11/2006  -  Sito internet realizzato da InternetSol di Comassi Luca