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 Nr.18 del Agosto 2007
 
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AVAMPOSTO 46


COME AMMAZZARE IL TEMPO A SARAJEVO


Alcuni di voi troveranno improbabile il racconto che segue. Le testimonianze da me raccolte da alcuni camionisti che si erano offerti come volontari per il trasporto di aiuti umanitari durante la seconda guerra dei Balcani mi hanno spinto a pensare che purtroppo ci sia del vero. Da sempre l’essere umano è l’animale più feroce e crudele che mai sia apparso sulla terra, e difficilmente i gatti riusciranno a strappargli il primato. Mi è capitato anni fa di assistere ad una cruenta battaglia tra migliaia di piccole formiche rosse e centinaia di grosse formiche nere.
Una guerra leale, senza esclusione di colpi. Dopo circa un’ora l’esercito delle formiche rosse aveva sconfitto le panciute formiche nere e si era impossessato della loro“mandria”, consistente in diverse larve, bianche e ben pasciute.
Gli animali uccidono per fame o per la sopravvivenza della specie, solo l’uomo uccide per il gusto di uccidere. Scriveva Federico Fellini: “L’uomo discende dalle scimmie. Peccato che non sia più riuscito a risalire”.

Il racconto che segue è di Eraldo Baldini. Narratore e saggista, è nato e vive a Ravenna.
Ha esordito nella narrativa con “Nella nebbia” (edizioni Longo 1987), seguito da “Urla nel grano” (Mobydick, 1994) e dal recente “Bambine” (Theoria).

CACCIA GROSSA


Il respiro leggero del mattino, che muove da terra verso il largo, non riesce a rinfrescare l’aria. Il sole già alto trasforma il mare in uno specchio abbagliante, arroventa le cose e fa sudare. Sulla terrazza del circolo velico i tre uomini a torso nudo, in calzoncini corti e occhiali scuri, bevono acqua minerale e stanno chini sul tavolino su cui è aperta una carta topografica.
- Ecco, la zona è questa. Su questa collina c’è una specie di campo base; ci aspettano qui, e dopo l’agenzia ci affida a loro. Tutto organizzato, tutto compreso, tutto già pagato. Tre giorni e tre notti.
- Cari come l’oro … - brontola quello col pizzetto sorseggiando la sua acqua gassata.
- Ehi, ma questa non è una gita al lago! Ci sono delle spese mica da ridere; e poi, i permessi, che ne so, le scartoffie, e magari dovranno anche ungere qualcuno. – Spero solo che ci diano buoni fucili, e che ci portino dove cacciare vale la pena davvero. Non voglio fare tutta quella strada per tornarmene a casa a mani vuote. Il biondo e il barbuto annuiscono. Quello che ha parlato è basso, grasso, i peli fitti sul suo petto brillano di sudore. – Che hanno detto all’agenzia? Farà freddo di notte? Che ci portiamo? Anche maglioni, roba invernale?
- é giugno… Però quella è zona di montagna, anche alta. E magari c’è da starsene appostati anche di notte, o all’alba. Io qualcosa di pesante ce lo caccio in valigia. Comunque, con quello che paghiamo, all’occorrenza ce li daranno loro dei giacconi, dei maglioni, o quello che serve. Il grasso ridacchia. – Non ci contare troppo. Quella è gentaccia. Il biondo si alza, vuota il bicchiere, guarda verso il mare schermandosi gli occhi con la mano. – Non vedo l’ora. Friggo dalla voglia di partire e di sparare, e come se avessi la corrente nelle palle.
- Gli altri ridono. Lui li guarda riavviandosi i capelli. – E poi, non ci sono mai stato a caccia “di là”. – Quanti ne prenderemo? – Chiede il barbuto. – A me basterebbe uno, cavolo. Scovarlo, catturarlo col cannocchiale, seguirlo per un po’ e poi … bum! Il grassone si alza e si passa la mano tra i peli sudati del petto. – Uno! Cazzo, io non faccio un viaggio del genere e non li spendo cinque milioni per uno solo! – Macché uno. Ce n’è tanti ed è facile, non la vedi la tivù? Corrono, stanno all’erta, ma da quelle alture li hai sotto tiro, quando mettono il naso fuori dalle loro tane. – A me piacerebbe far fuori un paio di donnette, di quelle che trottano con le taniche dell’acqua – dice il biondo. Il grassone mima il gesto di imbracciare il fucile. – Io invece farò saltare la zucca di qualche marmocchio: pum, pum! Guardano di nuovo verso il mare. Piegano la cartina di Sarajevo e aprono un’altra bottiglia di acqua minerale.

È bello essere in ferie, e parlare della vacanza che sta per cominciare.




LE TERME SLOVENE DI ROGASKA SLATINA


A cavaliere sul confine con la Croazia, verso sudest e, più a nord, con l'Ungheria, c'è questo splendido luogo di vacanza: le Terme slovene di Rogaska Slatina. Sono le più antiche d’Europa. Fu un ricercatore ungherese che, analizzando l’acqua minerale del posto, se ne uscì allegramente con questa simpatica esclamazione: «Quest’acqua non la si dovrebbe bere nel bicchiere, ma prendere con il contagocce!», perché aveva rilevato un’altissima percentuale di magnesio. Unica al mondo per questa sua caratteristica, l’acqua sorgiva di Rogaska è un vero dono della natura e per questo è stata chiamata Donat Mg.
Ma a che cosa serve il magnesio? In primis è un ottimo rimedio contro lo stress, perché è il primo fautore di rinnovamento delle cellule e quindi un elemento minerale importantissimo per il corpo umano. Nella vita moderna, ritmata da battute sempre (troppo) veloci, sono molte le cause che, nel corpo umano, provocano la perdita di magnesio. Fretta, affanni ed anche un’alimentazione ricca di cibi surgelati, ci chiedono ogni tanto di riequilibrare quanto perso nella corsa quotidiana. Allora la cura dell’acqua Donat è sicuramente un’ottima risposta per le malattie del fegato e dello stomaco, i primi a risentire dello stress.
Uno scenario di monti e boschi avvolge la piccola località che non offre solo un’atmosfera rassicurante, ma anche la raffinata eleganza di impronta mitteleuropea che gli Asburgo le seppero conferire. Uno scenario naturale particolarmente dolce e lussureggiante, un po’ come tutte le vallate slovene, avvolge anche le sue Terme.
Ogni collina ha una chiesetta. Ogni albero di melo ospita una pianta di vischio. Ogni casa di legno allinea gialle pannocchie che brillano al sole e ogni anno, nei suoi prati, spuntano i rarissimi “fiori di Pasqua”, non più di un centinaio, piccoli come genziane. Al tramonto si animano i caffè ed i piano bar, si aprono i ristoranti e, per chi ama l’azzardo, c’è il casinò. La sontuosa Sala dei Cristalli ospita invece i concerti che qui vennero inaugurati da Franz Lizt. Nel 1846. Sì, perché qui a Rogaska soggiornarono ospiti assai illustri. Il grande scrittore ed esploratore inglese sir Richard Burton, ad esempio. Che penetrò nel sacro recinto della Mecca travestito da pellegrino afghano. E visitò, primo europeo, la «città proibita» di Harar, capitale del regno musulmano di Adal nell'Etiopia orientale. Nel 1858 scoprì il lago Tanganika, fu per molti anni rapito dal sogno delle sorgenti del Nilo ed è autore di numerosi resoconti di viaggio. Ma, soprattutto, è traduttore e divulgatore di testi orientali, tra cui le Mille e una notte, della quale diede la prima versione integrale in inglese. Oppure la scrittrice austriaca, di origine cèca, Bertha von Suttner che raggiunse la massima notorietà con il romanzo pacifista Die Waffen nieder!, Giù le armi!, che le valse il premio Nobel per la pace nel 1905. Prima donna a riceverlo.
Anche le Terme di Rogaska hanno ricevuto dei premi: nel 1985 il premio “Campione di turismo” e nel 1991 il riconoscimento “Maison de qualité”. Oltre ad una serie di altri importanti riconoscimenti in questi ultimi anni.
Per chi desidera conoscere i dintorni delle Terme, il servizio animazione prepara visite guidate ed il trenino “Rogacan” porta ad Olimje, dove si può visitare una delle più antiche farmacie d’Europa, la fattoria dei cervi e dei funghi, oppure il castello barocco di Statenberg. Chi desidera fare un bagno nelle acque termali, lo può fare nelle vicine Terme di Atomske Toplice e chi ama invece fare shopping può acquistare tintinnanti cristalli direttamente alla fabbrica, dopo aver visitato la scuola di lavorazione: lì, ogni giorno, il respiro umano ed il fuoco forgiano queste opere d’arte di tradizione boema.
Le persone sportive non avranno modo di annoiarsi: campi da tennis indoor ed esterni, squash, fitness, golf, tiro a segno, bocce e bici, gare... tutto immerso nel verde. I programmi delle Terme sono molto vari, da quelli di disintossicazione (famoso quello per il fumo) a quelli di bellezza: aromoterapia, massaggi cinesi, cure per la cellulite ed anche un modernissimo studio dentistico dove sono assicurati lavori completi nell’arco della vacanza, a prezzi davvero molto competitivi.
Tuttavia a Rogaska non c’è solo Acqua Donat e Beauty Centre, c’è anche un’antica biblioteca: qui, cultura ed eleganza hanno fatto sì che, nei suoi quasi tre secoli e mezzo di vita, questo luogo sia divenuto un autentico centro di cultura, per una vita sana e all'insegna dell'armonia.

Ermanno Antonio Uccelli




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