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venerdì 17 maggio 2024 | 05:35
 Nr.2 del 05/02/2007
 
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Il consumo dissennato del territorio
''Allora è chiaramente una questione politica – ribattono Rizzinelli e Pezzotti -. Se il Sindaco è arbitro del Consiglio comunale va bene. Le regole sono valide per tutti. Se il Sindaco diventa un giocatore, non va per niente bene''


   Giuliano Brunori



   Michele Gussago


(continua da pag.1) La prima conseguenza del “peggior clima del rapporto fra la maggioranza e le minoranze” è l’atto della conferma delle dimissioni di Rizzinelli dalla Presidenza della Commissione Affari Generali, proprio la scorsa settimana “…perché se il Consiglio comunale diventa sempre più luogo di rissa non è certo più possibile dialogare né fare proposte”. Pressoché spudoratamente la maggioranza di Progetto Democratico chiede alla lista La Civica di assumere la Presidenza della Commissione. La Civica rifiuta ed allora il capogruppo di maggioranza Ardesi assume anche tale carica. Questo per la cronaca dei fatti.

È una “questione politica” ribadiscono “quei due” e lo sarà anche per il futuro. Perché mai in questo lasso amministrativo non c’è stato da parte del Centro Sinistra di maggioranza la volontà (o la capacità?) di instaurare un rapporto di collaborazione che sembrerebbe logico (stante alla politica nazionale) con il centro Sinistra Unito. “Anzi – sostengono Rizzinelli e Pezzotti – sembra proprio che il Sindaco Gussago abbia più voglia di discutere positivamente con la lista Civica di centro – destra. Forse dimentica di essere stato eletto con uno scarto di nemmeno 200 voti e che noi invece abbiamo un bel 14% dei voti elettorali gardonesi... Fra due anni si vota…”.

Ma se si fa la verifica di metà legislatura, qual è il piatto forte del contrasto e del caldo dibattito?

“Anzitutto il Piano dei Servizi. È difficile credere che l’attuale maggioranza abbia predisposto un Piano dei Servizi comunali che prevede ben quattro soluzioni diverse. Quando mai? Come si traducono realisticamente in dati di bilancio quattro situazioni contraddittorie fra di loro? Edifici scolastici che si localizzano qua e là, sedi di Associazioni (leggasi ad esempio AVA) che stanno bene dove sono, oppure oltre la provinciale, oppure in edifici all’interno del centro gardonese. E il Vice Sindaco Pagani afferma serafico che se non andasse bene una delle sedi proposte gli Anziani staranno dove sono… Per non parlare della metodologia e della democrazia delle consultazioni. Consultazioni che la maggioranza fa autonomamente dopo aver già preso una decisione in Consiglio comunale oppure decisioni prese un anno prima e che non cambiano di una virgola facendo finta di presentarcele in discussione come se fossero aperte a cambiamenti…Per non dire del funzionamento delle Commissioni consiliari. Spesso una presa in giro. Per esempio per il ricordato Piano dei Servizi ci hanno dato tre paginette con gli elenchi degli edifici. Roba da vergognarsi”.

Ma se abbiamo ben colto il clou della conferenza stampa, è la questione urbanistica, o meglio le linee guida della politica amministrativa gardonese, a preoccupare totalmente Rizzinelli e Pezzotti che, in coro, senza mezzi termini, dichiarano: “Basta continuare a consumare il territorio gardonese in modo dissennato!”. C’è davvero bisogno di continuare a costruire visto che ci sono appartamenti vuoti? Se lo chiedono “quei due” che ritengono che quanto si sia fatto a Gardone, in termini urbanistici, sia più che sufficiente. Perché ad esempio ampliare le volumetrie in una zona già sufficientemente edificata tra Via Roma e Via 25 Aprile, in Valle di Gardone ed ora anche in Pratello ed in fondo a Via Bersai, “di cui nessuno, verde compreso, sentiva il bisogno”.
L’attacco del Centro Sinistra unito non è certo a senso unico, contro il centro-sinistra del Sindaco Gussago. Ce n’é anche per il centro-destra (La Civica) di Giuliano Brunori. Ecco infatti di seguito quanto evidenziato anche su “IL GUARDIANO del FARO”, il bollettino del Centro Sinistra Unito destinato a “…chi naviga il mare della politica gardonese”. Come non pensare, scrivono Rizzinelli e Pezzotti che “…proprio l’urbanistica sia il punto comune in cui i due schieramenti si sono trovati quasi sempre uniti in un’alleanza trasversale basata sul clientelismo per non perdere i voti gli uni e per acquisirne di nuovi gli altri? Noi ci chiediamo e se lo chiedono anche molti cittadini perché a fronte di 450 appartamenti nuovi e mai abitati dopo anni dalla costruzione, si senta la necessità di consumare altro territorio ed in particolare quello pedemontano, quello della Valle di Inzino prima e quello che avverrà presto in Valle di Gardone e Fratello (lambendo i castagneti)?”.

Sono un fiume in piena Rizzinelli e Pezzotti. Forse dovrei dedicare loro un inserto speciale un giorno. Hanno però la concezione degli “spazi” ed anche per lasciare qualcosa al richiesto dibattito di metà legislatura ecco che riportiamo la stoccata finale (proprio bella!) alla maggioranza di centro-sinistra del Sindaco Gussago: parliamo di quella “stranissima” faccenda della rinegoziazione dei mutui che sembra fatta apposta per favorire le banche ed indebitare i cittadini gardonesi fino ai loro pronipoti.
L’Amministrazione comunale ha infatti “rinegoziato” con le Banche ovviamente i mutui esistenti. Ciò vuol dire in concreto che l’Amministrazione comunale ha estinto tutti i mutui esistenti facendo un altro maxi mutuo. “Abbiamo abbassato il costo della singola rata”, dice la maggioranza del sindaco Gussago. “Ma avete enormemente aumentato il costo dei mutui a carico dei cittadini. Solo nel 2007, ad esempio, avete previsto a bilancio ben 80 mila euro per pagare il maxi mutuo”, ricordano Aberto Rizzinelli e Giuseppe Pezzotti.
Se poi pensassimo per un momento che il Gruppo “La Margherita” (Centro Sinistra ovviamente) a Brescia si è inalberato contro la Giunta provinciale di Cavalli per avere fatto in sostanza la stessa rinegoziazione fatta dal centro Sinistra gardonese… Strane incongruenze della politica…

“Carini”, in tutti i sensi, quello economico in particolare, ribadisco infine allora io, ripetendo l’affermazione di Rizzinelli in Consiglio comunale. Tanto a me il Sindaco Gussago non può togliere né la parola né lo scritto…

Piero Gasparini


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