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 Nr.5 del 05/03/2007
 
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POESIE


AL LOUVRE

Un’arcana inquietudine
nell’instabile enigmatico
sorriso.
Un malinconico languore
scandaglia gli interstizi
dell’anima.
Mi perdo nel vaporoso irreale
paesaggio rupestre,
nelle vibrazioni di luce,
nel modellato del volto.
Ma “tempus fugit”:
dal mio sogno mi desto.
Il silenzio era roso
dal ticchettio del mio passo
dalle volte echeggiato.


CLAUDE MONET

Non è primavera
questa scaturigine turchina
d’orizzonti
bordati di rosa.

Non è estate
questo lago di broccato
sbriciolato dal sole.

Non è autunno
questa luce purpurea
picchiettata
da cocci di smeraldo.

È un quadro di Monet
appeso ad una parete.


FORSE IO


Aghi di vetro
i capelli nel vento.
Membra intorpidite
al garrir della rondine.
Torcia che arde
la bocca che implora nell’afa
il respiro.
Occhi indecisi tra il firmamento del mare
ed il mare del cielo.
Una mano guantata d’oro
se dipingo le stelle.
Frenetiche dita
se l’idea-sicura- avanza
e la penna è aggressiva.
Cuore di piombo
se il silenzio è di morte
e i pensieri catturano
prepotenti, mai sazi.

Prigioniera senza catene.



SOGNO

S’abbassa il mio sguardo
ad una dilagante nuvola
addobbata di viola:
sono languide pupille
dalle palpebre di velluto
figlie dell’ombra e del silenzio
avvolgente.
È uno squarcio di sogno.

Madre, intingi subito
l’amato pennello
nell’avorio dell’esangue
vernice.
Dipingi il miracolo dell’alba
che attizza la cinerea atonia
della rocca.
Poi dipingi la croce,
astro esultante sull’amara
terra.
Alle piume diafane della notte,
annegherai il pennello
nel blu e nell’argento
e t’insinuerai nel greve sonno
del lago.
E quando esausta sarai,
ci confonderemo col paradiso
folle di stelle sopra di noi.


L’ARTISTA

La vita
è un’illusione che stordisce,
uno sfarzo di misere cose,
un abbaglio d’abbagli
e di menzogne.
Se puoi,
è una ricchezza.





Adriana Zanagnoli


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