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 Nr.5 del 09/03/2009
 
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Intensa l’attività dell’AATO in Valle Sabbia
La dimostrazione che la «governance pubblica» nella gestione del ciclo delle acque è possibile. E che il «pubblico», nella gestione del ciclo idrico integrato, può portare efficienza, grandi investimenti e al tempo stesso costi contenuti per l’utente finale


   Enrico Mattinzoli



   Claudio Gaudiosi


Tutto questo è racchiuso nella vicenda dell’AATO di Brescia che oggi governa un sistema idrico che soddisfa le esigenze di oltre un milione e 100mila abitanti. L’Assemblea dell’AATO, che è formata dalla Provincia e dai 206 Comuni bresciani ed è l’organo sovrano del Consorzio in cui ogni Comune “pesa” un voto, ha anticipato i tempi rispetto ad altre realtà della Regione Lombardia e ha avviato il servizio idrico integrato con tre soggetti gestori.

Avanza dunque a rapidi passi il progetto di uniformare su scala provinciale un servizio storicamente molto frammentato. «Quando l’AATO ha preso vita - sottolinea il presidente Enrico Mattinzoli - la metà dei Comuni gestiva la rete idrica in economia, con propri dipendenti. Oggi l’84% della popolazione bresciana ha un servizio idrico integrato gestito da una delle tre società individuate: un dato che avvicina ulteriormente l’obiettivo di arrivare ad un unico gestore e ad un’unica tariffa su tutto il territorio provinciale».

«Di particolare rilievo - come ricorda il componente del cda per conto dell’Area Valle Sabbia, Claudio Gaudiosi - gli interventi previsti nei territori delle Comunità Montane per accelerare la progressiva estensione della copertura del servizio di depurazione che, a livello provinciale, è uno degli obiettivi strategici».

Nello specifico nei comuni della Media ed Alta Valle Sabbia, che vede come terminale depurativo l’impianto intercomunale di Sabbio Chiese ed è suddivisibile da sud a nord (da Sabbio Chiese a Bagolino), ha visto l’azione dell’AATO suddivisa in tre parti: la parte dei collettori - già in esercizio- terminata nel dicembre 2007 con un intervento di 10,1 MLN di Euro, la parte dei collettori già progettati ed in corso di realizzazione che saranno operativi tra il giugno 2009 e marzo 2010 per un investimento di 7,4 MLN di Euro e per ultimo la parte dei collettori in fase di studio, la cui operatività è prevista entro il 2011 con una spesa di 6,5 MLN di Euro per un totale di investimenti di ben 24,1 MLN di Euro.

Il depuratore di Sabbio Chiese inoltre, attualmente un impianto classico a fanghi attivi al servizio di 8 comuni (15.000 A.E.), verrà potenziato fino a 24.000 A.E. e garantirà un ulteriore affinamento del refluo in uscita con l’inserimento del trattamento di filtrazione finale.



Il suddetto ampliamento vedrà terminata la fase di progettazione entro il 2009 e la fine lavori è prevista per gli ultimi mesi del 2010, per un costo complessivo di 2,2 MLN di Euro.

Una volta a regime l’impianto permetterà la depurazione della quasi totalità dei reflui fognari della popolazione del territorio della Media ed Alta Valle Sabbia e i collettori consentiranno l’eliminazione di tutti gli scarichi che attualmente minacciano la qualità delle acque del Lago d’Idro (che notoriamente soffre di scarsità d’acqua e conseguentemente di capacità di diluizione) e del fiume Chiese.

Altro effetto positivo dell’azione dell’AATO di Brescia riguarda il sostegno ai territori montani (1 milione all’anno di finanziamenti alle Comunità Montane), che per la Valle Sabbia significano ulteriori 197 MLN di Euro all’anno fino al 2031. Una riprova ulteriore che la gestione del «bene - acqua», secondo il modello bresciano, garantisce un servizio migliore, vantaggi agli utenti e ricadute positive su tutto il territorio.


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