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venerdì 17 maggio 2024 | 21:05
 Nr.8 del 06/04/2009
 
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Un aiuto alle imprese
Purtroppo non si parla d’altro: nonostante il Governo cerchi giustamente di creare ottimismo, la percezione della crisi epocale che ci ha raggiunti e che in misure diverse tocca tutti noi, è divenuta reale


   Il Consigliere provinciale Massimo Borghetti


Non sono un economista, (ma in questi momenti anche se lo fossi non mi sbilancerei in ricette che ad oggi hanno creato solo confusione e molti danni) e quindi, non darò consigli o suggerimenti a chi meglio di me sa fare il proprio mestiere di imprenditore o politico.
Mi sia però consentito fare alcune riflessioni come stimolo per la nostra intera comunità, con il solo intento di creare un dibattito socio- economico – politico sul futuro di questa valle, che a mio avviso ha non pochi motivi di riflessione anche sul suo passato.
Se mai usciremo da questa profonda crisi, sarà per merito di tutti quanti, attori dell’Economia e della Politica, abbiano saputo investire sulla scommessa di tenere attivo e competitivo il tessuto economico e produttivo di questa tanto decantata terra di imprese e di imprenditori.
Uscire dalla crisi, dovrà rappresentare l’occasione per affermare nuovi modelli di sviluppo, fondati non solo sulla qualità dei prodotti, ma anche sull’integrazione dei processi, su una nuova cultura dell’ospitalità, del servizio alle persone, sulle reti di impresa e non tanto sulla crescita dimensionale delle imprese tanto auspicata dai fautori della globalizzazione
La lunga strada per uscire dalla crisi prima e della ripresa poi, per noi lumezzanesi in particolare, passa attraverso la necessità di riqualificazione della rete viaria ordinaria, la proposizione di nuove imprese economiche a diversa vocazione, ma anche attraverso la capacità di mantenere le posizioni acquisite e la riqualificazione degli edifici dismessi, e dei siti industriali dismessi.
Le nostre Amministrazioni Pubbliche, dovranno per prime, superare la visione localistica della gestione del territorio e delle sue risorse.
Dovranno a mio avviso, gestire uno sviluppo armonico che veda la riqualificazione degli edifici dismessi e la concentrazione razionale delle aree produttive, come un esempio di ordine urbanistico che non significa assenza di sviluppo, ma una nuova visione dello sviluppo con pacchetti localizzativi per gli insediamenti produttivi, che offrano costo del lavoro, qualificazione della forza lavoro, sistema fiscale ed incentivi, accesso al credito ed ai canali finanziari , qualità delle infrastrutture, servizi alle imprese e qualità della vita, come un insieme unico di valori qualificanti per attirare le imprese.


Dal punto di vista industriale, le Pubbliche Amministrazioni non possono lasciare la nostre Piccole e Medie Imprese da sole a reggere l’impatto della crisi economica.
Infatti, gli ammortizzatori sociali, sembra abbiano di fatto ignorato questi assi portanti della nostra economia con un sistema creditizio che cerca “certezze” dal sistema produttivo più che buone idee da finanziare o aziende da non affossare.

Aiutare le Piccole Medie Imprese significa permettere alle stesse, di dedicare tempo ed energie per elaborare nuovi progetti, per dare fondo alla creatività che ci ha negli anni contraddistinto e che non penso svanita nel nulla, semmai, assopita dall’esigenza di mandare avanti l’ordinario, da sole contro tutti.

Aiutare le Piccole Medie Imprese significa indirettamente aiutare l’intero tessuto economico della valle, mantenendo in vita professionalità e posti di lavoro, ricchezza indotta del terziario, dell’edilizia, dei servizi, significa mantenere lo standard qualitativo delle nostre comunità che non vivranno di solo lavoro ma che di lavoro hanno prosperato.

Lavorare con le imprese per uscire dalla crisi, significa per le Pubbliche Amministrazioni, lavorare al futuro, attente allo sviluppo industriale accanto al quale ci deve essere la qualità della vita, il rispetto dell’ambiente ed il progresso culturale dei cittadini.
Lavorare insieme, tutti, ognuno con la propria responsabilità e la propria competenza, per uscire dalla crisi, perchè una ripresa con poca industria, è una ripresa con poca qualità e soprattutto, una ripresa priva di attori economici, prelude ed un lungo volare basso e stentato per tutti, nessuno escluso.

Massimo Borghetti


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